martedì 1 novembre 2016

FESTEGGIARE I PROPRI CARI

E' di nuovo Ognissanti!


in Puglia 
grandi e piccini giravano con una calza per avere l'omaggio dai loro morti. Ai piccoli veniva dato qualche mandarino e qualche dolcetto, ai grandi castagne. Poi tutti insieme ci si fermava fuori ad arrostirle e si condivideva il ricordo di chi non c'era più. 
(scoperto ieri dal papà della mia testimone di nozze)




3 commenti:

  1. https://ilbuongiorno.it/curiosita/12186/la-festa-ognissanti-riti-tradizioni-giu-litalia

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  2. http://www.levereoriginidihalloween.it/p/halloween-e-anche-italiana.html?m=1

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  3. #Ognissanti, #morti. #Tradizioni #Italiane 👻☘🍁🍃☠

    La credenza che i cari scomparsi tornino sulla terra è viva anche in Italia. E così, accanto al rito cristiano della preghiera, sopravvivono ancora oggi antiche usanze «pagane».
    In alcune zone della Lombardia ad esempio, si usa ancora lasciare in cucina un bicchiere di acqua fresca affinché i morti possano dissetarsi.

    In Friuli invece si lascia una luce accesa, un
    secchio d’acqua e un po’ di pane;

    in Trentino le campane suonano per richiamare le anime
    intorno alle case;

    in Piemonte e in Val D’Aosta le famiglie lasciano la tavola imbandita e si
    recano al cimitero. Nelle campagne intorno a Cremona ci si alza presto la mattina e si rassettano subito i letti affinché le anime dei cari possano riposarsi.

    In Liguria si preparano i «bacilli» (fave secche) e i «balletti» (castagne bollite) e, almeno negli anni passati, il 1° novembre, i bambini si recavano di casa in casa per ricevere il «ben dei morti» (fave, castagne e fichi secchi), poi dicevano le preghiere e i nonni raccontavano storie paurose.

    In Abruzzo si lasciano tanti lumini accesi sulla finestra quanti sono i defunti scomparsi, e i bimbi vanno a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti.

    A Roma invece, la tradizione vuole che si consumi il pasto accanto alla tomba del caro defunto per tenergli compagnia.

    In Sicilia, il 2 novembre è una gran festa soprattutto per i bambini.
    Infatti, i piccoli credono che se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, i morti torneranno a portar loro dei doni. Mentre i bimbi dormono, i genitori preparano i tradi-zionali «pupi di zuccaro» (bambole di zucchero), con castagne, cioccolatini e monetine e li nascondono. Al mattino i fanciulli iniziano la ricerca, convinti che durante la notte i morti siano usciti dalle tombe per portare i regali.

    In Sardegna invece si tiene la tradizionale «Is panixeddas» (piccola offerta): la mattina del 2 novembre i ragazzi vanno per le case e ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia anche qui si accendono i lumini e si lascia la tavola apparecchiata.

    In qualunque angolo della Terra, qualsiasi sia la civiltà, il
    culto dei morti è insomma una tradizione dove l’unico comune denominatore è consolare le anime dei defunti perché siano propizie per i vivi. E pensare, almeno per un giorno, che i nostri cari tornino a starci vicino

    •Tradizioni antiche. 🍁🍂❤🍃👻☠💀

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